Giovedì 9 Febbraio h17: PEDALATA CONTRO OGNI GABBIA

Continuano le mobilitazioni contro il 41 BIS in solidarietà con Alfredo, oggi al 110° di giorno di sciopero della fame.

Riceviamo e condividiamo questo appuntamento in città.

Giovedì 9 febbraio h.17 da Piazza vittorio:

PEDALATA CONTRO OGNI GABBIA,

per donne, lesbiche, persone trans e non binarie, frocie.

FUORI ALFREDO DAL 41 BIS

TUTT* LIBER*

Fuori Alfredo dal 41 Bis

RICEVIAMO E DIFFONDIAMO

Prossimi appuntamenti:

Mercoledì 1 febbraio: h 16 presidio al Ministero della salute.
(Lungotevere Ripa n 1)

Giovedi 2 febbraio: h 17 Facoltà di lettere. Università la Sapienza. Assemblea pubblica per costruire il corteo di sabato 4 febbraio.

Sabato 4 febbraio: h 15 Piazza Vittorio corteo cittadino “Fuori Alfredo dal 41bis. Chiudiamo il 41 bis, contro ergastolo e ostatività ”

Per rimanere aggiornat* sugli appuntamenti puoi guardare sui canali telegram: brughiere, carceri in rivolta, osservatorio repressione

Per iniziative su Roma segui Radio Onda Rossa

URGE POTATURA PINO!

Amicizie amicizie dal fantastico giardino di OPS! si richiede aiuto per la potatura di un PINO secolare e contorto che insiste sul tetto e rischia di far danni 🌳

Chiediamo quindi a tutt di frugare nelle proprie rubriche e memorie in cerca di unx TREE CLIMBER con attrezzatura da potatura in quota e motoseghe 🌲

Qui ci sono energie e braccia per aiutare ed imparare! ❤️‍🔥

scriveteci ad opsfemminista@riseup.net

Nuovo autoproduzione editoriale femminista: “Sovvertendo l’ordine patriarcale”

A fine maggio, in una delle nostre prime iniziative, abbiamo ospitato la presentazione di SOVVERTENDO L’ORDINE PATRIARCALE. Storie di donne armate e rivoluzioni, una nuova autoproduzione editoriale femminista che diffondiamo con piacere.

Queste pagine raccolgono testimonianze di donne da diverse parti del mondo che hanno partecipato a movimenti di guerriglia o organizzazioni di lotta armata. Una testimonianza diretta come stimolo per continuare a lavorare sul recupero della nostra memoria femminista rivoluzionaria. Con la proposta di aprire spazi di riflessione e confronto non misti fra compagne/x per incontrarsi, creare e rafforzare legami.

Traduzione dal castigliano del primo numero della rivista “Mujeres mas alla des las armas” (2020) che raccoglie gli atti degli omonimi convegni organizzati annualmente a Barcellona dal collettivo Azadi Jin. Si tratta di incontri separati (non aperti a uomini cis) dove le compagne catalane invitano le donne e le dissidenze sessuali e di genere a raccontare le loro esperienze rivoluzionarie.

Dall’introduzione all’edizione italiana:
“Quando si legge di rivoluzioni, guerriglia e lotta armata, i protagonisti sono sempre uomini, unici soggetti all’altezza di compiere tali gesti. Alle donne, così come alle dissidenze di genere, sembra essere preclusa la possibilità di rivendicare per sé la violenza come strumento di lotta e di liberazione contro un sistema in cui il paradigma del legale istituzionalizza genocidi, sancendo quali sono i corpi da sacrificare in nome della sicurezza e quali quelli da difendere. L’unica violenza legittima sembra allora essere quella di chi opprime e distrugge. Per noi queste pagine sono uno slancio per rompere la logica della narrazione unica. Siamo consapevoli del fatto che il meccanismo che ci spinge a non considerare altre forme di lotta come possibili è lo stesso che ci impone di normalizzare la brutalità degli stati come legittima e normale. Lo stato e il patriarcato si autolegittimano attraverso le stesse logiche, e sono l’uno lo strumento necessario all’altro per perpetrarsi. Questi racconti rendono evidente la fallacia della logica patriarcale, che vuole l’oppressore come legittimo detentore della forza e l’oppressa\x come soggetto inferiore, la cui forza è repressa e ostracizzata. Sulla base di questa doppia morale, le donne che hanno preso le armi per la rivoluzione sono state condannate e perseguitate, stigmatizzate perché non hanno voluto sottostare alla posizione in cui il patriarcato voleva relegarle.”

Distribuzioni e presentazioni

100 pag. Il prezzo è 5 euri, per le distribuzioni 4. Il ricavato dalla vendità sarà utilizzato per finanziare progetti simili. Il libro è disponibile per essere distribuito unicamente in distro femministe e transfemministe.

Le presentazioni del libro sono pensate per essere fatte in contesti separati (senza uomini cis). La logica dietro a queste decisioni è di rimanere coerenti alla scelta delle donne – le cui voci sono raccolte nel libro – di condividere le loro storie in un contesto separato. Ciò ci permette di fare di questa pubblicazione uno strumento di rafforzamento della rete femminista e transfemminista.

Per ricevere copie del libro e/o organizzare insieme delle presentazioni (a partire da gennaio 2023), potete scriverci a: memoriacomeresistenza@riseup.net

Link alla distribuzione dell’edizione catalana: latiendacomprometida.com/feminismo/2257…

 

27Novembre presidio transfemminista in solidarietà con le detenute nel carcere di Rebibbia

Riceviamo e diffondiamo

 

In questi giorni in cui tutti i media e vari organismi di stato e parastatali puntano i loro riflettori sulla violenza sulle donne, facendosi ridicoli paladini di una sicurezza buona di fatto solo a mantenere intatti i loro interessi, noi decidiamo di essere davanti la sezione femminile del carcere di Rebibbia dove la loro ipocrisia è più palese che mai.

In un periodo come questo in cui a giorni un tribunale avrà il potere di decidere l’ammissibilità della reclusione di Alfredo in 41bis (che ricordiamo essere ancora in sciopero della fame, insieme ad Anna Juan e Ivan) non vogliamo dimenticarci di nessun: il 41bis è tortura.

Non esistono carceri, carcerieri e carcerazioni giuste.

Contro la violenza di stato che si declina in mille ed uno modi sui nostri corpi, restiamo convintǝ che combattere  il patriarcato non significhi solo parlare di violenza sulle donne, ma cercare di combattere e demolire ogni giorno il sistema che alimenta la cultura dello stupro. Contro ogni gabbia mentale e fisica.

Compagn* donne, lesbiche, persone trans e non binarie al fianco di tuttǝ lǝ oppressǝ, che siano per mano dello stato o del maschio dominante.